Il combattivo Lord Dunraven si presenta con un nuovo Valkirie. Gli americani gli oppongono Defender, progetto di Herreshoff: un’altra barca molto aggressiva, innovativa. È armata da Iselin, Morgan e Vanderbilt, l’influente famiglia americana fa la sua comparsa nel teatro della Coppa America. Durante le regate Dunraven si lamenta di tutto. Qualche volta ha ragione, come per le invasioni di campo della flotta degli spettatori avvenute durante la prima regata, che stava conducendo. Nella seconda prova le due barche fanno collisione in partenza e Valkirie si ritira. Dunraven protesta perché l’avversario non si è fermato a controllare i danni ma la sua protesta, la seconda in due regate, non viene accolta. Così la sua barca dopo la partenza della terza prova volta la prua e si ritira mentre Defender completa il percorso. Dunraven è sdegnato, convinto di essere stato trattato male. L’azione del lord finisce addirittura per raffreddare i rapporti tra Inghilterra e America e, dopo che la lite ha coinvolto avvocati, ammiragli e ambasciatori, la sua boria sfinisce il New York Club che alla fine lo mette alla porta. Il lord che aveva vissuto in America e ne era socio viene radiato, alimentando i cattivi pensieri di chi vuole vedere gli americani disposti a tutto pur di tenere la coppa in America.
Il massimo trofeo velico
Sono già passati quarantadue anni dalla prima regata, sebbene non ancora Coppa America, a New York che resta la sede delle regate entrano in scena finalmente i grandi personaggi che hanno lasciato il segno con la loro firma sul grande evento costruendone la leggenda. Arriva il geniale progettista e costruttore Nathaniel Herreshoff che prepara per Charles Oliver Iselin il rivoluzionario defender Vigilant, costruito con un’ossatura di acciaio ricoperta da lastre lucidate di lega di bronzo, attrezzato con una chiglia mobile. Gli americani per trattenere la coppa sono disposti a costruire barche “usa e getta”, che sono veri purosangue da corsa e usano la tecnologia al meglio come accade ai giorni nostri. Per la prima volta si arriva a spendere per la difesa 100 mila dollari, che al tempo sono una cifra importante. Gli inglesi purtroppo hanno ancora la necessità di traversare in sicurezza l’oceano. Lo sfidante è il sanguigno Lord Dunraven che arma Valkirie II, una barca disegnata da Watson. Il lord ha preteso che fosse conservato il tempo compensato per stilare la classifica e gli americani, per non creare un caso, hanno accettato anche se le loro intenzioni di rendere la regata più spettacolare e comprensibile per il pubblico erano in realtà buone. Prima di incontrare la barca inglese, Vigilant elimina tre pretendenti al ruolo di defender. Sono Jubilee, Pilgrim e Colonia. Intanto Valkirie II arriva con ritardo dall’Inghilterra e gli americani concedono allo sfidante qualche giorno prima delle regate per riprendersi dalla traversata. Vigilant vince le prime due prove. Nella terza gli inglesi sono saldamente in testa quando rompono due spinnaker uno dietro l’altro e gli americani vincono di misura conquistando il tre a zero. Gli inglesi sono più vicini all’avversario ma questo non basta a colmare la tradizionale differenza.
La sfida arriva dalla Scozia: l’armatore James Bell fa costruire in gran segreto Thistle, uno sloop che cresce nel mistero al punto che anche gli operai che ci lavorano vengono spinti a non raccontare nulla di quello che vedono e fanno. Thistle esce dal cantiere coperta da teli, un po’ come successo per le barche delle ultime edizioni. Così, appena arriva in America, quelli di New York vogliono controllare la regolarità e la misurano. Purtroppo c’è una differenza di quarantatre centimetri sulla lunghezza al galleggiamento dichiarata nell’atto di sfida. La stampa e lo stesso Schuyler si schierano a favore del challenger e si corre modificando il rating per il calcolo del tempo compensato. Il defender è Volunteer dell’armatore Charles Paine timonato da Hank Haff: forse per la prima volta si comincia a capire che anche il timoniere può fare la differenza in regata. Il progettista è il solito Ed Burgess. Costruito in acciaio nel giro di sessantasei giorni, vince subito. Le regate finiscono sul due a zero, come al solito. Il destino di Thistle è interessante: prima vince molte regate in patria e poi diventa lo yacht dell’imperatore tedesco Guglielmo II, che lo chiama Meteor. Dopo le regate il Deed of Gift viene modificato e si passerà, non senza contestazioni infinite, a correre in tempo reale: da quel momento vincerà il primo che arriva sulla linea del traguardo e non a tavolino dopo il conteggio dei tempi.
Lo sfidante di questa edizione è la sontuosa Galatea della famiglia Henn, che si era impegnata a sfidare subito gli americani in caso di sconfitta di Genesta. Non esistevano le selezioni sfidanti ed era stato sostanzialmente un caso di doppia sfida, gli Henn avevano ceduto il passo con l’impegno di parte americana di poterci riprovare subito. Le due barche si somigliano, salvo il fatto che questa è completamente arredata e sono comprese alcune pellicce pregiate, oggetti di lusso e arredi ridondanti a testimonianza del fatto che l’armatore ex ufficiale di marina vive a bordo con la moglie, c’è anche la scimmietta Peggy. Galatea è disegnata da Beavor Webb che si alterna al timone con David Bradford, il club sfidante è il Royal Northern Yacht Club. Gli americani schierano Mayflower, nome che come molti altri sceglieranno tra quelli della tradizione e orgoglio nazionale (è quello nella nave che portò i Padri Pellegrini fino a Cape Cod) ed è il secondo disegno vincente di Edward Burgess: più larga della barca inglese che era della famiglia delle “plank on edge”, ovvero barche molto pesanti, strette, immerse. La differenza di velocità è notevole e gli americani vincono le due regate necessarie al successo della difesa senza difficoltà. I signori Henn ripartono da New York senza rancori per la loro vita di navigazione e vacanza contentandosi di aver conquistato New York con il loro stile.
Nel tentativo di rendere più simili le barche sulle due sponde dell’Atlantico Dixon Kemp propone una regola che tiene conto della lunghezza al galleggiamento e della superficie velica. Gli inglesi allora, dopo due edizioni di riflessione decidono di riprovarci ed è Richard Sutton a lanciare la sfida e armare Genesta disegnato da Beavor Webb, timonata da John Carter sotto il guidone dello storico Royal Yacht Squadron di Cowes. Gli americani si preparano affidando il progetto di uno sloop particolare al giovane Edward Burgess, che diventerà presto famoso. Charles Paine guida un sindacato di dieci armatori con base a Boston, il timoniere è Aubrey Crocker. La barca è lunga poco meno di 29 metri e ha forme che non somigliano ne a quelle degli schooner americani, piatti e larghi, ne ai cutter inglesi stretti e profondi: è un primo compromesso verso una carena più completa e moderna. Vince le selezioni contro altri tre potenziali defender: Priscilla costruito per il New York Yacth Club, Bedouin e Gracie. Nella prima regata del match Sutton compie un gesto di estrema sportività: si ritira poco dopo che l’avversario era stato messo fuori gioco a seguito di una manovra con collisione che lo aveva danneggiato. Le regate successive però danno ragione all’americano Puritan, che vince seppur con vantaggi molto più contenuti di quanto sia avvenuto in passato. Le prestazioni di defender e challenger sono più vicine e per gli inglesi è una motivazione per rilanciare la sfida e riprovarci al più presto.
In questa edizione le golette vanno in pensione e arrivano i cutter. A sfidare gli americani scegliento una barca con un solo albero è il Bay of Quinte Yacht Club con Albert Cuthbert come armatore, progettista e costruttore dello sfidante Atalanta. La barca viene costruita in legno con qualche ritardo e si presenta a New York senza messa a punto e allenamento. I potenziali defender sono quattro e Mischief vince le selezioni battendo Pocahontas (commissionata dal NYYC per la difesa della Coppa a David Kirby), Gracie e Hildegard. L’armatore è un socio inglese del New York Yacht Club, Joseph Busk, la barca è d’acciaio, costruita nel Delaware da Harlan & Hollingsworth e timonata da Nathanael Clock., è un progetto dell’architetto Archibald Cary Smith lungo solo 20, 59 metri. Le due regate di Coppa iniziate ai primi di novembre sono vinte da Mischief, la prima, su percorso di 32,6 miglia, con il tempo corretto di 10’59” mentre nella seconda, su percorso da 40 miglia, il distacco, sempre in tempo corretto, si attesta a 24’14”. Alla fine qualcuno si lamenta delle condizioni in cui si è presentato il challenger canadese, con vele “pietose” e un equipaggio che “sarebbe stato battuto anche dagli addetti all’ormeggio di una barca ancorata nella nebbia” come scrivono i giornali. La Coppa America sta entrando nel suo mood, dove non si risparmiano offese agli sconfitti e gloria ai vincitori.Mishief avrà uno strano destino, usata per traffici illegali e trasporto d’olio nel porto di Boston fino a essere bombardata da una nave da guerra nel 1929 perché non voleva affondare spontaneamente. Dopo questa edizione gli americani decidono di modificare il Deed of Gift per evitare che si presentino sindacati così poco competitivi, per cercare di tenere alto il livello della competizione.
Dopo la disavventura degli inglesi durante la prima impari match race del 1871, che aveva visto opposto un solo sfidante a un solo defender ma scelto tra molti e quindi secondo le contizioni di vento il Royal Canadian Yacht Club ha il coraggio di lanciare la sfida: gli americani avranno una sola barca defender per tutta la serie di regate e per partire si lancia la barca in velocità sulla linea e non, come in passato, alando le ancore al segnale del via.
Il club canadese costruisce la goletta Countess of Dufferin presso Alexander Cuthbert e la affida a Josephus Williams. La barca ha una bella carena e potrebbe essere veloce, ma il team soffre di mancanza di fondi e organizzazione così molte cose non funzionano come dovrebbero. Arriva sul campo di regata non carteggiata, con un piano velico pesante e vele non belle, prima testimone di come uno scafo decente ma senza una organizzazione solida alle spalle non possa far miracoli. L’equipaggio di dieci persone lavora duramente. Il defender è Madeleine di John Dickerson, con timoniere John Ellesworth. Le due barche sono di concezione simile: golette con le derive mobili, figlie di quelle barche che navigano per lavoro sui banchi di Terranova ed escono dai porti del nord america che hanno bassi fondali. Le regate sono senza storia, la barca americana è decisamente più veloce dello sfidante canadese. Nella terza regata America viene autorizzata a partire con i duellanti, sebbene qualche minuto dopo per non dar fastidio. Riesce a superare Countess of Dufferin e ad arrivare al traguardo prima di lei.
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